Il secondo atto dei "Medici" tra risate omeriche e graditi ritorni


Diciamo la verità, in questi mesi noi patiti di period drama siamo stati un po' preoccupati per I Medici.
Tutta colpa dell'exploit della prima stagione, mandata in onda da RaiUno nell'autunno 2016: il cast annoverava un premio Oscar e una superstar di Game of Thrones e co-lead della Cerentola di Branagh, che era una ruffianata come un po' tutto ciò che Branagh sta facendo ultimamente ma rimaneva pur sempre un filmone Disney. Le quattro serate erano filate lisce come l'olio toscano, la critica non aveva esattamente gridato al miracolo ma il pubblico (giovane) era andato in visibilio, la cupola del Brunelleschi aveva raggiunto una popolarità mai vista dal suo completamento nel 1471 e, cosa che non guasta, una volta tanto abbiamo fatto una serie tv non completamente inguardabile che non trasformava un personaggio storico in un santino miserevole e senza macchia ad uso e consumo di pensionati immalinconiti dalle carlocontate.

Ma allora quale sarebbe stata la colpa di Medici, mi chiederete voi quattro gatti che probabilmente conosco tutti per nome? Beh, aveva un filino alzato le aspettative. L'internet si aspettava che Lorenzo il Magnifico venisse interpretato da un altro GOT guy, magari non proprio Kit Harington ch'era ancora impegnato con Jon Snow, ma uno che era sbucato in una scena e morto subito, bello di fama e di sventura. Su twitter si pensava persino a Hugh Dancy, non più giovanissimo ma giovanile e vagamente somigliante al personaggio. Invece venne fuori che la quota GOT era stata riempita da Sean Bean, attore molto rispettabile specializzato in parti di uomini che muoiono male e infatti ingaggiato come Jacopo Pazzi ma non certo un manzo trentenne; mentre solo mesi dopo la rete svelò che Lorenzo sarebbe stato interpretato da un semisconosciuto giovanotto di Teen Wolf, Daniel Sharman, talmente caruccio che personalmente l'avrei visto bene come Giuliano. 

Ma ogni speranza morì e fu sepolta con un altro annuncio, uno che tramutò magicamente l'hype o quel che n'era rimasto in risate omeriche che sento ancora riecheggiare: a un certo punto nel cast è entrato Raoul Bova. Uno dirà bene, Raoul Bova qualche comparsata in film americani l'ha fatta, ci sta che faccia valore estetico aggiunto pure nei Medici specialmente se Lorenzo è quello là. Invece no: Raoul Bova era scritturato come papa Sisto IV. E con ciò mi fermo, ché aspetto smettiate di ridere.

Insomma: le premesse non erano proprio delle migliori. 
E invece io, proprio io, che ancora mi sto sganasciando e giudico dall'alto della mia mezza biografia di Lorenzo letta (Ingeborg Walter, traduzione di Roberto Zapperi, tutta gente che scrive la treccani e levàtevi), dopo aver chiuso l'anteprima della seconda serie su RaiPlay vi dico che i primi due episodi di Medici 2 non sono male. E vi dirò più, una volta tanto vi voglio elencare solo le cose buone che ci ho trovato (sono certa che di cose cattive abbonderò nelle prossime settimane).

Intanto questi due episodi ci portano il regalo più bello che potessero farci: flashback con Contessina (che ha al collo la sua storica collana o una che le assomiglia parecchio) e Marco Bello, presumibilmente i migliori personaggi della stagione di debutto. Che Annabel Scholey avrebbe partecipato qualcuno lo aveva già scoperto dal suo account twitter, ma il ritorno di Guido Caprino mi ha colto completamente di sorpresa e vedendolo potrei come non potrei aver urlato un pochino.



Ora, la scorsa stagione era costruita su due piani temporali che avevano offerto a LuxVide una scusa per ingaggiare un attore trentenne per interpretare uno noto come Cosimo Il Vecchio,  ma il problema non si pone per quest'anno dal momento che Lorenzo dovrebbe rimanere relativamente giovane fino alla fine. Questo non significa, però, che più flashback non sarebbero graditi, un po' per continuità narrativa e un po' perché non ci sono mai abbastanza Annabel Scholey e Guido Caprino. E poi scusate, io voglio sapere com'è finita tra Marcobèllo e Maddalena e soprattutto se Cosimo ha smesso di essere un inqualificabile stronzo con sua moglie: Madden avrà anche avuto di meglio da fare, ma mi accontenterò (per così dire) dei racconti di Contessina.

Altro fatto degno di nota è che le location continuano ad essere una festa per gli occhi che il CGI degli americani può solo sognarsi la notte. Offro due esempi:



Guardarsi questa serie tv è un po' come farsi otto giornate FAI in due ore senza muoversi da casa.

Proseguendo, c'è qualcosa di toccante nel cameratismo che Lorenzo condivide col fratello Giuliano e l'amico Botticelli. I tre sono sempre assieme (occasionalmente con un Poliziano che traccia due concetti annacquati d'Umanesimo e altri personaggi inventati di sana pianta) e nonostante Giuliano sia palesemente più vecchio del dovuto di vent'anni la brigata trasmette genuinamente un'idea di  allegria carnascialesca e di giovinezza e vigore intensi quanto effimeri.


A proposito di giovinezza e vigore, anche qui come in Da Vinci's Demons (perché a noi piacciono i riferimenti alti) l'amor cortese di Lorenzo per Lucrezia Donati è diventato una relazione sessuale a tutto tondo che col petrarchismo ha ben poco da spartire. Sarà che la consulente storica della serie è Barbara Frale, che shippa Lorenzo con la consorte romana Clarice quanto io shippavo Chair in Gossip Girl (spoiler: moltissimo), ma per il momento tra il Magnifico e la Donati c'è poco più che una grande intesa sul materasso e la loro storia sembra già esaurita. Tuttavia il duo è di una bellezza abbagliante, quindi beccatevi lo screenshot.


Ultimo ma non ultimo tra gli aspetti sorprendentemente positivi del giorno è la storicità. C'è poc(hissim)a accuratezza storica da attendersi in Medici 2 se assomiglia anche vagamente al suo predecessore, ma non si può negare che al netto delle questioni d'amore e sesso (eterno problema dei biopic, si riveda la relazione con la Donati) i suoi personaggi abbiano delle pur sbiadite connotazioni di pensatori del loro tempo: Clarice e Botticelli sono devoti cristiani, Lorenzo e Poliziano sono umanisti almeno tanto quanto RaiUno può far passare e le lamentele anacronistiche sui matrimoni combinati sono ridotte al minimo sindacale. Sono rimasta particolarmente sorpresa dal vedere un matrimonio per procura alla fine della seconda puntata: pur non essendo nulla di scandaloso (e pur esistendo ancora, citofonare Gina Lollobrigida) è una cosa su cui generalmente si glissa per ragioni narrative, sia perché decisamente poco romantica sia perché richiederebbe uno spiegone extra per lo spettatore poco avvezzo alle biografie. E bravi i nostri Medici...


Nella prossima puntata, ovvero angolo lamentele: 
- La villainaggine dei Pazzi è esagerata e mi auguro arrivi il loro approfondimento psicologico (LO SO che Jacopo Bean sta piangendo una moglie morta o cose simili), peraltro ci sarebbe anche da sottolineare che Lorenzo faceva le leggi contra personas ovvero contro di loro...
- Non puoi mettermi nel cast Alan Cappelli Goetz, ovvero il più figo di tutti, e confinarlo a due scenette e tre battutine.
- Un po' mi è mancato il bit storico in cui Lucrezia Tornabuoni esamina la futura nuora manco fosse una bistecca alla Pam.
- Il giorno in cui i personaggi delle serie tv ambientate nel '400 smetteranno di lagnarsi per aver ucciso un uomo in letterale legittima difesa sarà sempre troppo tardi.
- Bianca e Guglielmo sono stucchevoli e la loro relazione "segreta" si articola nel nascondere lettere sotto uno specchio per poi andare a pomiciare all'aperto nel modo meno antisgamesco possibile.

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